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Aggiornamento dal Congo – e poi c’è a chi piace giocare alla guerra!

Il “dormitorio ragazzi” in costruzione, Rumangabo, 19 dicembre 2018

Come potete vedere dalla foto, grazie alla generosità di centinaia di donatori, proseguono i lavori al Centro per la gioventù (non ci piace chiamarlo orfanotrofio, non vogliamo che i nostri bambini – ragazzi si percepiscano come orfani) e la comunità “Les Gazelles de Silvana” di Rumangabo nel Nord Kivu della Repubblica Democratica del Congo.
Siamo alla costruzione del secondo edificio (dormitorio maschile) nel quale sarà presente anche l’appartamento dei volontari. Tutt’intorno ai due lotti di terra (oltre un ettaro) stiamo costruendo un alto muro di cinta, come si usa fare in Africa e come siamo stati costretti a fare anche noi.
Perchè negli ultimi mesi nel Nord Kivu  c’è stata una escalation di violenza dovuta alla strisciante guerra civile e all’approssimarsi delle elezioni politiche, anche a danno di stranieri, per cui è da luglio che il Parco Nazionale del Virunga, a cui è affidato il rilascio dei visti nonché il servizio di trasporto e scorta armata in quella zona, non ci autorizza a entrare. Non vediamo i ragazzi da marzo 2018 e questo fa male. Ma i lavori continuano, e siamo contenti di essere riusciti a spostare al sicuro nel primo padiglione tutti i nostri piccoli amici e chi si prende cura di loro pochi giorni prima (fine agosto 2018) che nella zona dove vivevano prima (Rugari) vi fossero nuove, terribili, incursioni della guerriglia.

Questa foto ce l’ha mandata Passy Mahano, che ci aggiorna quotidianamente sulla salute e i progressi a scuola dei suoi/nostri 65 figliuoli, mentre un supervisore tecnico di nome Daniel segue per noi con grande precisione  i lavori della piccola ditta di costruzione che abbiamo ingaggiato. Il tutto a pochi passi (letteralmente) dal quartiere generale del Parco sito presso il Mikeno Lodge, e quindi sotto lo sguardo attento dei rangers nostri amici.

Mediatrice, ultima arrivata a Les Gazelles de Silvana, 19 dicembre 2018.

E poi c’è lei, Mediatrice, mai nome fu più auspicato, la speranza del mondo, che è stata portata da noi due gironi fa, dopo che la mamma è morta di parto.

Il 5 gennaio 2019, il direttore del Parco del Virunga, Emmanuel de Merode, emetterà un comunicato sulla situazione sicurezza. E allora sapremo quando riusciremo a tornare ad abbracciare i nostri ragazzi, che nel frattempo dormiranno al comodo e al sicuro, mentre saranno a buon punto i lavori del terzo padiglione, quello della cucina-mensa-infermeria.
Continuate a sostenerci: la guerra non conosce festività, la solidarietà neppure!

Se poi qualcuno vorrà spiegare a noi e a Mediatrice cosa c’è di bello nella guerra, saremo lieti di fargli cambiare idea!

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