l bilancio annuale, certificato dal revisore dei conti, unitamente a quello sociale, sarà pubblicato sul sito della Fondazione, nel mese di aprile. Copia digitale o cartacea sarà inviata ai principali donatori (a partire da 1000 €).
Qualsiasi donatore, previa richiesta, ha diritto di confrontarsi con i responsabili della Fondazione per eventuali chiarimenti sul bilancio.
Non è possibile, per i responsabili della Fondazione, ricevere denaro brevi manu. Tutte le donazioni, anche le più piccole o quelle che per la loro natura implicano la raccolta di contante (ad esempio collette in occasione di feste) devono essere accreditate sul conto corrente. Parimenti ogni spesa dovrà essere eseguita tramite bonifico o carte di debito/credito. Il ricorso al prelievo di contante potrà essere fatto solo in casi eccezionali (ad es. viaggi nei quali occorre cambiare denaro in valuta locale) e, in ogni caso andrà debitamente autorizzato e rendicontato. Il conto corrente diventa così un vero e proprio bilancio, e qualsiasi donatore potrà averne visione, previa richiesta (cfr. art.1).
La Fondazione ha scelto di aprire il proprio conto, presso la filiale di Napoli della Banca Popolare Etica, e quindi di non appoggiare il sistema delle cosiddette “banche armate” o di quegli istituti che operano secondo logiche finanziare speculative.
La Fondazione si sforzerà di scegliere i propri fornitori tra quanti aderiscono ai principi dell’economia solidale e circolare.
La Fondazione supporta esclusivamente progetti che ne riflettano a pieno i valori fondativi e di cui si ha un’approfondita conoscenza diretta.
La Fondazione si impegna a controllare costantemente l’efficienza della spesa dei propri contributi ai beneficiari, riservandosi di sospenderne l’erogazione qualora vi siano dubbi in proposito.
La Fondazione non può accettare contributi di dubbia provenienza, né impegnarsi in partnership con imprese e organizzazioni (profit o no profit) il cui operato e/o le cui politiche contrastano con i valori fondanti della Fondazione. Tali donazioni dovranno essere necessariamente restituite al mittente.
La Fondazione dovrà poter essere sempre indipendente nel suo potere decisionale, e non potrà mai essere vincolata alla volontà di un decisore pubblico e comunque diverso dagli organi di governo interni. Pertanto il suo bilancio dovrà essere sempre composta di almeno il 51% di denaro proveniente da fonti private. In generale, ritenendo la corruzione delle Istituzioni e l’inefficienza della Pubblica Amministrazione causa primaria del degrado socio-economico delle aree in cui opera, la Fondazione valuterà con estrema attenzione l’opportunità a partecipare a bandi pubblici.
La Fondazione limiterà sempre al massimo i costi di gestione e di operatività. Il 100% delle donazioni specifiche ai progetti sarà sempre destinato esclusivamente ai progetti e nulla potrà essere destinato alle spese generali di gestione. Qualora pervengano contributi di altra natura (ad es. 5X1000, rendite, ecc.), la Fondazione non potrà impegnare più del 10% di tali contributi per coprire le eventuali spese di gestione della struttura (utenze, dipendenti, fornitori, consulenze,…) e dei progetti (trasferte). Anche in tal caso tutte le spese dovranno ispirarsi a principi di sobrietà, efficacia ed efficienza (ad es: viaggi in seconda classe o equivalenti – cfr. art. 8).
In caso di trasferte per visitare i progetti, tutte le spese (viaggio, vitto, alloggio, trasporti locali, visto, assicurazioni, ecc.,) dovranno essere sostenute dai singoli volontari. Eccezioni potranno essere previste in caso si debba usufruire del lavoro di specialisti (ad es: medici, ingegneri ecc.) di cui vi sia urgenza e necessità.
La Fondazione tutela la dignità dei suoi beneficiari, in particolare dei minori, tenendone riservata l’identità e non esponendo, su social media e comunicazione di massa, immagini di degrado e sofferenza.
Le attività di ricerca fondi (fund raising) dovranno essere caratterizzate, per quanto possibile, dal contatto personale col donatore, evitando sistemi invasivi quali lo spam di posta in forma digitale o cartacea. La Fondazione difatti non cerca distratti donatori una tantum, ma comunità che adottino le nostre comunità, stabilendo un legame duraturo di affetto e fiducia reciproca, di cui la Fondazione è solo primo tramite.
Una donna di Rumangabo al primo corso di cucito
organizzato presso “Les Gazelles de Silvana”, gen. 2020